Il Territorio

Tortolì in età romanica: una città contesa

La storia di Tortolì in età romanica, come quella dell'intera Sardegna, è caratterizzata da aspre battaglie e continui cambi di dominazione.
La Tortolì del XI-XII secolo era infatti poco più di un villaggio, ma rivestiva un ruolo centrale all'interno dello scacchiere politico sardo, soprattutto grazie al suo porto commerciale.

I conflitti e le dominazioni nel Giudicato dell'Agugliastra


In età romanica Tortolì fu capitale del piccolo Giudicato dell'Agugliastra, un territorio aspramente conteso fra le repubbliche marinare di Genova e Pisa, che si spartirono il controllo sulla città dall'età romanica fino all'invasione spagnola. I cittadini di Tortolì, oppressi dalla tirannica dominazione pisana, in seguito si schierarono apertamente con gli Aragonesi guidati da Francesco Carroz, che nel 1324 conquistò la città annettendola alla contea di Quirra.

Le testimonianze dell'età romanica a Tortolì

Tortolì ospita oggi poche testimonianze dell'età romanica, per lo più di carattere religioso e folkloristico. Fra queste spicca la Chiesa di Sant'Antonio Abate, che in età medievale divenne sede delle riunioni della Corona de Logu, il consiglio supremo del giudicato dell'Agugliastra.
Tracce della dominazione bizantina si riscontrano invece in alcune tradizioni locali come le feste campestri di San Lussorio, San Gemiliano e San Salvatore, mentre ai pisani si devono le ricche piantagioni di alberi da frutta ancora oggi presenti.



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